Vincenzo Caniglia Scrittore
24 marzo 2025
INCIPIT… 20 “CINEMA E MUSICA”
Ho iniziato a frequentare il cinema del mio paese, dove ho trascorso la mia fanciullezza, dopo aver compiuto i nove anni.
Il cartellone del cinematografo seguiva un programma ben codificato: il venerdì, sabato e la domenica si proiettavano film di seconda visione; il lunedì chiusura settimanale; da martedì a giovedì con il prezzo di cento lire doppio film. Doppio proprio così! Specialmente durante il periodo invernale per togliere i bambini e i ragazzi da “mezzo alla strada”, il gestore del cinema proponeva una combinazione di due generi ben fissi: si iniziava alle sedici con un film western e dopo un brevissimo intervallo ci si immergeva in film in “peplum” cioè ambientati nel fantasioso periodo non ben identificato tra la civiltà greca e romana, con protagonisti fissi Maciste o Ercole
Durante la proiezione dalla prima tipologia la platea fremeva all’unisono con scoppi di grida di entusiasmo all’arrivo sullo schermo del V Cavalleggeri, anticipato dalla squillante carica eseguita dal trombettiere dei soldati in divisa blu; i nordisti erano sempre i buoni all’opposto dei sudisti in divisa grigia o dei pellerossa. Durante la seconda tipologia di film gli scoppi di entusiasmo esplodevano quando compariva in tutta la sua potenza fisica il “forzuto” di turno.
I miei genitori mi concedevano di andare al cinema una sola volta al mese e in quei pomeriggi tornavo a casa all’ora di cena, soddisfatto di aver partecipato a quell’entusiasmante rito collettivo.
All’età di tredici anni la mia famiglia si trasferì a Catania. Mi mancarono tanto quei pomeriggi interminabili al cinema, finché per fortuna, scoprii che in città esistevano diversi cinema in cui si proiettavano film di seconda o addirittura terza visione.
La prima volta che entrai al cinema “Recupero” appena si spensero le luci fui tramortito da una impetuosa sigla che precedeva gli spot pubblicitari. Era una potentissima sequenza di accordi discendenti eseguiti al pianoforte. Rimasi colpito dalla bellezza di quella musica, rimasta sconosciuta a lungo; finché non capitò che andassi a vedere “Il giorno della civetta” con mio padre che mi svelò l’arcano:
Era l’attacco del primo è unico concerto per pianoforte e orchestra di Grieg.
In quel periodo l’autore era stato “saccheggiato” di un’altra opera musicale per pubblicizzare un famoso olio di oliva in lattina e sfregiato con la sovrapposizione di una becera canzoncina: “e la pancia non c’è più, non c’è più!”
Era un pezzo musicale splendido tratto dal Peer Gynt, primo movimento: Il mattino.
Se questa storia vi ha incuriosito sarebbe bello che ascoltaste in originale i due meravigliosi pezzi.
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