Vincenzo Caniglia Scrittore

30 GENNAIO 2025

INCIPIT… 16 “BATTESIMO DELL’ARIA”

Il pomeriggio di una domenica primaverile del 1972, avevo quattordici anni, mio fratello Matteo mi propose di recarci alle giostre di Via del Rotolo. Accettai con entusiasmo; non sapevo ancora che mio fratello voleva sottopormi ad un test. Arrivati al Parco giochi, ci avviammo dritti alle Montagne Russe. Questa attrazione mi aveva sempre intimorito; ma dopo l’invito di mio fratello a dimostrare quanto fossi coraggioso, non potevo certo rifiutarmi.

Prima di affrontare questa prova, però, Matteo mi consigliò, di accompagnare il movimento del carrello spingendo con le braccia sulla sbarra orizzontale su cui appoggiammo le mani e di seguire il movimento, per ridurre l’eventuale malessere che avrei certamente provato se mi fossi spinto all’indietro sul seggiolino facendo resistenza.

Pagati i biglietti, sedemmo sullo stesso carrellino e cominciò la corsa. Salimmo, salimmo fino in cima e poi, giù accompagnando come mi era stato consigliato, le evoluzioni che ci sballottolavano tra le risate di Matteo e il mio viso teso ma in fondo divertito. All’arrivo, tranne un po’ di tremori alle gambe dovuti alla tensione, non ebbi nessuna reazione come nausea o vomito.

Test superato!

Matteo frequentava l’ultimo anno della prima classe che si era formata al nuovissimo Istituto Aeronautico di Catania e doveva raggiungere un certo numero di ore di volo per acquisire il Brevetto di Volo. L’Istituto metteva a disposizione degli studenti degli aerei dell’Aeroclub di Catania. Il test a cui, Matteo mi aveva sottoposto, serviva a verificare se poteva farmi il regalo di portarmi con sé durante i suoi voli.

Fu così che la domenica successiva ci recammo all’Aeroporto e salimmo su un Piper biposto. Quel piccolo velivolo, sembrava un giocattolino in confronto agli aerei passeggeri che sostavano sul piazzale.

Allacciate le cinture, Matteo girò la chiavetta d’accensione e fummo avvolti dal tremolio della struttura del Piper. Mio fratello eseguì tutte le procedure necessarie mettendosi in contatto e parlando in inglese con la Torre di controllo e poi cominciò a spostarsi per raggiungere l’inizio della pista. Avuto l’ok al decollo diede gas, prese una breve rincorsa e il piccolo velivolo si staccò da terra.

Che emozione!

Sorvolammo la costa ionica fin sopra Taormina. Io osservavo dall’alto e immagazzinavo tutto ciò che potevo: l’azzurro intenso del mare, Acicastello con la sua rocca, i Faraglioni di Acitrezza, il Teatro greco di Taormina. Poi ritornammo alla base e atterrammo. Ero felice di aver ricevuto il “Battesimo dell’aria” da mio fratello e lui di averlo somministrato a me.

Il sogno di Matteo era di diventare Pilota dell’Aeronautica Militare, ma questo suo sogno si infranse, non so se per le preghiere che mia madre, timorosa di quell’eventualità, rivolgeva a tutti i Santi del Paradiso o a motivazioni più prosaiche. Fatto sta che dopo diversi tentativi, si dovette accontentare di sorvegliare i voli di altri piloti che erano riusciti nel loro intento, poiché superò il Concorso di Radarista facendo carriera in questa specialità.

Alla ancor giovane età di quarantadue anni la sua vita si scontrò violentemente con un brutto male. Lo accompagnai a Bologna per un massiccio intervento che gli permise di vivere pochi mesi ancora. L’ultimo mese della sua vita, gli stetti vicino, trasferendomi con mia moglie a casa sua. Di giorno andavo al lavoro e le notti le trascorrevo disteso sul letto accanto a lui per aiutarlo nelle sue necessità.

Una mattina fui svegliato dal suo respiro che divenne molto aspro e gorgogliante; lo sollevai un po’ usando il cuscino, poi sedetti accanto a lui tenendogli la mano e accarezzandogli il capo, parlando sottovoce per incoraggiarlo ad affrontare il suo ultimo volo.

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Una risposta a “INCIPIT… 16 “BATTESIMO DELL’ARIA”

  1. Avatar Giuseppe Licata
    Giuseppe Licata

    Non sapevo che Matteo volesse fare il pilota, una triste, ma piena di significato complimenti mi ha toccato

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